domenica 22 luglio 2012

Grotte Freezer - Monte Croce Carnico

Di nuovo in alta Carnia, dopo l'uscita della settimana scorsa, per completare la visita del complesso di cavità sotto il Pal Piccolo; questa volta con la guida di uno dei protagonisti esplorativi: Gianni Benedetti di Trieste. Peccato che la Mila non stava tanto bene e ci ha quindi aspettato in bar/ristorante (beata lei!).
Arrivati all'ingresso, ci prepariamo sotto gli sguardi e le domande curiose degli arrampicatori che stanno risalendo la parete che sovrasta la grotta.
Visto il successo della foto al favoloso specchio di faglia inclinato, abbiamo voluto tornare all'interno della Grotta di Monte Croce Carnico per fare qualche altro scatto da altre posizioni, ma questa volta con la nuova macchina fotografica Sony NEX-5N. La visuale dal lato opposto dell'altra volta è decisamente migliore e si ha la possibilità d'inquadrare una porzione più lunga della faglia. Bella, bella!
Torniamo fuori e risaliamo il sentiero per entrare nella Grotta Freezer. Per fortuna si trova a pochi minuti di distanza, perchè il sole ci stava facendo bollire all'interno del nostro vestiario da speleo per grotte fredde.
Anche in questa cavità compaiono piccole porzioni di faglia, specie nella parte iniziale, dove alcune corde fisse facilitano i passaggi sopra di esse.
Come potevamo stare senza le "profumazioni" del nostro caro Damiano? Ne avremmo fatto volentieri a meno, ma lui ha voluto lo stesso deliziarci con una sua performance che ha ristagnato a lungo nella zona in cui c'eravamo fermati per fare una foto. E dire che c'era una bella corrente d'aria! Puzza "petaisa" che si attacca alle superfici che incontra? Bah! Le inventa tutte pur di mantenere il primato. Ormai è chiaro che la "S" di S-Team sta diventando sempre più "S"coregge-Team!!
Approfittiamo della presenza delle corde per risalire e vedere la grande condotta superiore. Peccato non aver avuto una corda al seguito perchè il P22 che ritorna alle condotte inferiori era strepitoso!
Tornati giù, completiamo la visita della zona inferiore prima d'infilarci nello stretto budello che collega Freezer con Monte Croce Carnico. Un centinaio di metri da strisciare in ambienti stretti, fangosi e con belle pocette d'acqua a condire il tutto. Per fortuna avevamo davanti Gianni che già la conosceva e quindi l'abbiamo affrontata con tranquillità e soddisfazione finale.
Si sbuca nella grotta di Monte Croce Carnico a monte del grande gallerione inclinato. Qualche scatto di prova alle poche concrezioni presenti e poi fuori con la grande sopresa degli arrampicatori che ci vedono uscire per la seconda volta senza averci visti rientrare! Magiaaaa. ;-)
Scravassone di pioggia durante la discesa, mentre passiamo incuranti dell'acqua davanti a schiere di arrampicatori incuriositi riparati ed appollaiati come uccelli sotto sporgenze di roccia.
S-Team di oggi: Sandro, Gianni, Simona, Lara, Damiano
Conclusione in lokale tipiko 'striaken, Gasthaus Plocken, pochi km oltre confine, e conclusione-bis con grappetta della staffa alla Casetta in Canadà.
San

3 commenti:

  1. Sandro, mi sembra che la nuova fotocamera sia stata all'altezza delle aspettative, foto belle nitide e pulite. le tue impressioni?
    Ciao
    Speleobordy
    S-TEAM

    RispondiElimina
  2. Qualitativamente ineccepibile, ma devo prendere pratica con le impostazioni.
    Ho notato una leggera sottoesposizione, nonostante l'indicatore mi dicesse che era ok.
    Problemi con la messa a fuoco automatica o semi-automatica: avendo disabilitato i rumori, non si sentiva in beep dell'avvenuta messa a fuoco ed io non capivo se era ok o no. Per questo mi sono "fumato" 2-3 scatti quando ho voluto usare la camera in mano senza cavalletto.
    Invece ho patito molto l'obiettivo 18-55 perchè ero abituato al 10-22 e la visuale ripresa non era quella che volevo. Mi dispiace, ma per le riprese di ambiente il 10-22 non ha paragoni. Ho preso l'adattatore, ma non mi consente di modificare l'apertura di diaframma e, chiaramente, la messa a fuoco è solo manuale. Anche qui dovrò fare qualche test in più.
    Però con il 18-55 mi si aprono altre porte: quelle delle riprese macro che prima non potevo fare. Anche qui sarà solo questione di prendere l'abitudine.
    La cosa che non ha prezzo è la leggerezza di peso ed il piccolo ingombro! Meraviglioso! Volendo posso andare in giro con la camera al collo dentro la tuta e scattare durante la progressione ad iso alti e mano libera che tanto non sgrana.
    Anche le riprese video sono di ottima qualità, luminose e poco disturbate. La testeremo meglio alla prossima uscita in Rana dove faremo solo video.
    Davvero un ottimo acquisto!

    RispondiElimina
  3. ... e la faglia era una meraviglia.....
    lara

    RispondiElimina